Enti non commerciali e associazioni no profit: gli aspetti fiscali di cui tenere conto
Gli Enti non commerciali, o altrimenti detti Enti del Terzo Settore, annoverano al loro interno organizzazioni di diversa natura come le Fondazioni, le Associazioni no profit e altre fattispecie minori (quali ad esempio i Comitati).
Gli Enti possono essere “riconosciuti” o “non riconosciuti”.
Un Ente “riconosciuto” è stato ritenuto meritevole, per le proprie finalità, di riconoscimento da parte dello Stato o della Regione di residenza (e questo dipende dall’estensione regionale o ultraregionale della propria attività).
Attualmente, fino all’entrata in vigore della “riforma” del Terzo Settore di cui al D.Lgs. 117/2017, alcuni di questi Enti, per le particolari attività che svolgono, possono essere riconosciuti fiscalmente anche come “Onlus”.
Ci sono poi particolari Associazioni, le APS e le ODV, che sono riconosciute a livello nazionale o regionale ed iscritte in specifici albi.
Le attività di tutte queste realtà si possono suddividere in due categorie:
- Attività Istituzionali
Ci riferiamo alle iniziative senza scopo di lucro e cioè ad attività a carattere solidaristico, assistenziale, filantropico, ricreativo, rivolte alla collettività o a particolari categorie di soggetti meritevoli di aiuto.
- Attività Commerciali
In questo caso ci riferiamo a tutte le iniziative per le quali è prevista una organizzazione imprenditoriale rivolta alla prestazione di servizi o alla cessione di beni.
Sono da annoverare come attività commerciale delle associazioni senza scopo di lucro, e quindi soggette alla normativa fiscale ad essa riferite, anche i ricavi ottenuti da sponsor o pubblicità.
Per mantenere la qualifica di Enti del Terzo Settore, è fondamentale che i proventi derivanti dalle attività commerciali non prevalgano sulle rendite, le donazioni, le entrate provenienti dalle attività istituzionali.
Sarà comunque fondamentale tenere una ordinata contabilità dell’associazione e, se necessario, attivarsi anche per la contabilità ai fini fiscali.
Le norme fiscali che regolano gli Enti del Terzo Settore
Le attività degli Enti non commerciali saranno nel prossimo futuro regolate dal D.Lgs. 117/2017 (Riforma Enti Terzo Settore), che sta entrando in vigore in questi mesi e che sostituirà tutte le precedenti Leggi in materia.
Per quanto riguarda il regime fiscale degli Enti non lucrativi e le relative agevolazioni per le imposte, le norme a cui si deve fare riferimento sono:
- gli artt. da 143 a 150 DPR 917/1986. Definiscono i limiti e le condizioni in base ai quali un Ente può essere ritenuto non lucrativo e quindi beneficiare dei vantaggi fiscali. Un requisito fondamentale è che la sua attività commerciale sia circoscritta e non prevalente rispetto agli obiettivi stabiliti dallo Statuto;
- legge 16 dicembre 1991, n. 398 (in via di prossima abrogazione). Riguarda il trattamento fiscale dei ricavi delle attività commerciali degli Enti non lucrativi, intesi come Associazioni senza scopo di lucro, che hanno raggiunto una somma di ricavi fino a 000,00 euro per periodo d’imposta.