Commercialista per associazioni ed enti no profit

Lo Studio segue da oltre vent’anni fondazioni e associazioni riconosciute sia a livello nazionale che regionale, ma anche quelle non riconosciute. Offriamo la nostra assistenza per tutti gli adempimenti civilistici e tributari in quanto commercialisti specializzati nel terzo settore.
Per gli enti di dimensioni più ridotte assicuriamo anche la tenuta della contabilità.

Assistenza amministrativa no profit

Gli amministratori di un ente no profit, anche alla luce della Riforma del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017), dovranno vigilare con sempre più attenzione al rispetto della normativa poiché le conseguenze possono essere molto pesanti. Sarà quindi sempre più necessaria l’assistenza di un team di specialisti, cioè professionisti che si occupano specificatamente della materia, per tutte le necessità e tutte le problematiche che possono sorgere.

Dall’iscrizione nel RUNTS, alla presentazione del mod. EAS, al riconoscimento della qualifica di ONLUS, alla domanda di riconoscimento della personalità giuridica, all’iscrizione nei Registri Regionali, alla nomina del Revisore, alla possibilità di optare per la fiscalità prevista dalla L. 398/91, ecc.

Le valutazioni da fare per gli amministratori di un ente no profit sono veramente tante. Naturalmente, la nostra guida alla contabilità delle no profit risponde a molte domande, ma vediamo insieme come uno studio commercialistico esperto in Enti del Terzo Settore può aiutarti:

Revisore nel Terzo settore, quando è obbligatorio?

L’art. 30 del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017) reca disposizioni in materia di organo di controllo delle associazioni, riconosciute e non riconosciute, e delle fondazioni del Terzo Settore.

Mentre nelle Fondazioni, la nomina del revisore è sempre obbligatoria, nelle associazioni, riconosciute o non riconosciute, la nomina di un organo di controllo diventa obbligatoria solo al superamento di determinati limiti di legge.

L’organo di revisione può essere “monocratico” (sindaco unico o revisore unico) oppure “collegiale” (collegio sindacale).

La nomina dell’organo di controllo è obbligatoria anche quando siano stati costituiti patrimoni destinati a uno specifico affare (in questo caso, dato che gli ETS non possono avere scopo di lucro, il termine “affare” ha un significato ben diverso da quello che si può intendere nell’ambito “profit”).

I compiti dell’organo di controllo sono quelli di:

monitorare l’osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale dell’ente, con particolare riguardo alle norme contenute nel Dlgs 117/2017;

vigilare sull’osservanza della legge e dello statuto e del rispetto dei principi di corretta amministrazione (anche con riferimento alle disposizioni del Decreto Legislativo n° 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e degli altri enti collettivi), nonché sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo, contabile dell’ente e sul concreto funzionamento di questo.

Gli associati dello Studio, Dottori Commercialisti e Revisori Legali, possono ricoprire l’incarico di Revisore Unico o di componente del Collegio Sindacale di Enti del Terzo Settore.

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